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Questa desiderata isola ancora non trovata è cercata in cammini economici e militari accidentati, senza garanzia che l'isola sarà raggiunta nel corso della storia. Il seme della guerra non sta nelle armi, ma nel cuore dell'uomo che sa odiare e uccidere. La pace è talmente contraddetta dall'esperienza da confondersi con una favola come Pinocchio. Incredibile storia di un burattino che diventa umano, bambino, perché amato e infine responsabilizzato. La pace, tuttavia, - vista dalla prospettiva di Pax Christi, Movimento cristiano per la pace segnato dalle figure dei vescovi Luigi Bettazzi e Tonino Bello - non è una favola alla Pinocchio, con un esito scontato e felice. Troppo è il potere del male nella città dell'uomo. Tra le tante realtà cattoliche che lottano insieme con chiunque altro cerchi la pace nel mondo, Pax Christi ha una storia singolare di nonviolenza che merita di essere conosciuta. Pax Christi è una via umanistica, perché cristiana, per sanare le ferite dei lager di ogni specie. Una Lunga Marcia anche ispirata al Vangelo, attende la pace per guarire antiche e nuove ferite che sfigurano la dignità umana. Specialmente dopo l'esperienza della fragilità universale messa a nudo dal Covid-19, anche gli artigiani della pace sono chiamati a elaborare pensieri e nuovi percorsi capaci di raccogliere la sfida dell'era informatica. La sfida delle sfide poiché dietro l'angolo c'è l'uomo cibernetico che potrebbe spazzare via uomini e donne che hanno finora costruito la storia umana. Chi si fa discepolo del Vangelo raccoglie la sfida per società disegnate dalla libertà, l'uguaglianza e la fraternità anziché strutturate dalla tecnica.